Il concetto di smart-working è ormai, di fatto, entrato nei nostri sistemi, nei nostri modus.

Ciò che era esigenza e pratica sperimentale, adesso è nuova normalità, almeno in Italia.

Già, poiché in paesi come gli States, scandinavi e Germania, si cavalcava da anni. Pre-Covid c’era già una certa, affermata e marcata, qualità del lavoro e, conseguentemente, della vita.

Tutto ciò ha un beneficio sul lavoratore aziendale, di ufficio; colui che si occupa di mansioni gestionali, amministrative, di archivio.

Analizzo i benefit ambientali, di portafoglio e psicologici, in maniera molto spiccia ed elementare: traffico nelle metropoli dimezzato, risparmio di carburante, minore stress, e risparmio delle aziende stesse in termini di tutto.
Anche il non doversi confrontare spalla a spalla con quell’accozzaglia spesso becera di “colleganza” fra bipedi d’ufficio.

Ognuno per gli affari suoi. A casa propria e, terminata la mansione giornaliera, via a VIVERE, nei propri hobbies, nelle passioni e famiglia. Ciò purtroppo non può essere così per i commercianti, si sa, ma quanto ne gioveremmo tutti? Per me, tanto!

Va, ovviamente, osservato, (ma nella pratica sindacale non è così ovvio) che
lo Stato e le Aziende, debbano fornire il lavoratore degli strumenti necessari, o, al loro posto, di indennità, per non gravare su stipendi e salari.